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Sempre nell’ambito del calcio giovanile, da non dimenticare quanto era avvenuto nel 1950, quando l’imprenditore e sportivo Lino Spagnoli – poi futuro presidente del club alla fine del decennio seguente – aveva fondato la Grifo. Carlo Giulietti e Giordano Martucci, La galoppata del ’78 (11) (JPG), in Vecchia Guardia Grifo News, 30 gennaio 2011, p. Carlo Giulietti e Giordano Martucci, La galoppata del ’78 (14) (JPG), in Vecchia Guardia Grifo News, 12 marzo 2011, p. Nella copertina, è raffigurato il personaggio Disney dell’inventore Archimede Pitagorico con indosso la divisa perugina, affiancato dall’animale simbolo della formazione, un grifone in una particolare versione robotica; è presente anche l’aiutante di Archimede, la lampadina Edi, a sua volta alle prese con un piccolo grifo robotico. Il più longevo allenatore dei grifoni è Guido Mazzetti il quale, a periodi alterni, ricoprì l’incarico per quattordici stagioni dal 1950 al 1972. Di rilievo anche le guide tecniche di Mario Malatesta negli anni 1940, Mario Colautti negli anni 1980, Pierfrancesco Battistini e Andrea Camplone negli anni 2010 e Fabio Caserta negli anni 2020, tutti vincitori di campionati o trofei nazionali durante la loro militanza perugina. 87 stagioni sportive disputate a livello nazionale a partire dall’esordio nel Direttorio Divisioni Inferiori Sud.

Seguirono alcune stagioni nelle quali il Cosenza stazionò nelle posizioni intermedie della graduatoria. Nelle eliminatorie della Coppa d’Africa 2015 trovò ancora il Malawi. 2003-2004 ha inoltre inanellato la sua miglior striscia positiva in Europa grazie a 11 partite utili consecutive, di cui 8 vittorie e 3 pareggi, raccolte a cavallo d’Intertoto e Coppa UEFA. La domenica mi troverò a descrivere anche le partite del mio Perugia. Per quanto concerne le nazionali italiane giovanili, tra gli anni 1970 e 1980 inanellarono varie presenze nell’U-21 Celeste Pin e Daniele Tacconi, con l’ultimo che partecipò anche al campionato europeo di categoria del 1980; otto anni dopo toccò poi a Fabrizio Ravanelli esordire in azzurro con la prima convocazione nell’U-21 di Serie C. A metà degli anni 1990 Gennaro Gattuso giocò con l’Under-18, disputando poi l’Europeo U-19 chiuso al secondo posto, mentre Roberto Goretti vestì varie volte la maglia dell’U-21, fregiandosi poi con l’Under-23 della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo del 1997 (pur non scendendo in campo nell’occasione neanche per una partita). Per quanto riguarda le compagini nazionali straniere, a lungo la squadra perugina non ha utilizzato, salvo rare eccezioni, giocatori provenienti dall’estero – anche per un contemporaneo divieto della Federazione all’ingaggio di calciatori non italiani, in essere dal 1966 al 1980. Con l’arrivo di Luciano Gaucci, dalla metà degli anni 1990 fino alla fine della sua era, iniziò un’opera di scouting che portò in Umbria diversi calciatori stranieri provenienti da tutto il mondo, molti dei quali già nelle rose delle rispettive Nazionali.

Si trattava di un vivaio che di fatto divenne, per importanza, il secondo sodalizio calcistico cittadino e che, pur non essendo direttamente collegato al Perugia, questo vi attingerà sovente negli anni a venire, fungendo quindi da bacino di giovani calciatori per la più famosa società biancorossa. Durante la loro permanenza a Perugia, vestirono la maglie delle loro rappresentative giocatori come Željko Kalac dell’Australia, Müller e Zé Maria del Brasile, Héctor Tapia del Cile, Ma Mingyu della Cina, Milan Rapaić della Croazia, Iván Kaviedes dell’Ecuador, Traïanos Dellas, Zīsīs Vryzas e Dīmītrīs Nalitzīs della Grecia, Rahman Rezaei e Ali Samereh dell’Iran, Souleymane Diamoutene del Mali, Christian Obodo della Nigeria, Petter Rudi della Norvegia, Paul Codrea della Romania, Dmitrij Aleničev della Russia, Ferdinand Coly del Senegal, Aleksandar Kocić della Serbia, e Fabián O’Neill e Marcelo Zalayeta dell’Uruguay. Riguardo alla seconda serie a girone unico il Perugia, nei campionati a 20 squadre, annovera il primato del minor numero di sconfitte stagionali (1), conseguito nell’annata 1984-1985; nella stessa, ha stabilito il record del maggior numero di pareggi complessivi (26). Inoltre, la formazione in Serie B ha avuto per due volte il miglior attacco e per una volta la miglior difesa del torneo. Nell’autunno 1976, nell’ambito di una serie di copertine speciali realizzate dal libretto Topolino e dedicate alle formazioni dell’allora massima serie italiana, il club biancorosso venne omaggiato nell’albo n.

Nella sua storia centenaria, il Perugia ha avuto modo di dare saltuariamente il suo contributo alle varie rappresentative nazionali, nonostante la sua piccola dimensione di «provinciale». La squadra perugina è inoltre la sola formazione della regione ad aver preso parte alle coppe europee: in ambito ufficiale conta 2 partecipazioni alla Coppa UEFA e 4 nel già citato Intertoto, cui si aggiungono i trascorsi non ufficiali in Coppa Mitropa e nella sopracitata Coppa d’Estate. Il primo numero uno biancorosso fu Romeo Gallenga Stuart; le più importanti presidenze nella storia del club rimangono quella di Franco D’Attoma (1974-1983) – legata alla prima promozione assoluta della squadra in Serie A nel 1975, e al cosiddetto Perugia dei miracoli di fine anni 1970 – e di Luciano Gaucci (1991-2004) – durante la quale il Perugia vinse il suo primo e finora unico trofeo confederale, la Coppa Intertoto. Nella Coppa Italia di Serie C ramarri subito fuori nel primo turno, superati (0-1) dall’Imolese. Mario Gherarducci, Decidono i rigori, Perugia in serie A, in Corriere della Sera, 22 giugno 1998, p. Mario Gherarducci, Perugia-Torino tra veleni, miliardi e follie, in Corriere della Sera, 21 giugno 1998, p.

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