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Gli applausi, le canzoni oi cori di calcio sono generalmente specializzati in base alla squadra supportata dai tifosi. Sono state dedicate alla squadra capitolina numerose canzoni come E vola l’aquila e Notti biancazzurre di Toni Malco, La più bella di tutte quante e Quant’è bello esse laziali di Aldo Donati, Caput mundi di Enrico Lenni e Cent’anni insieme, brano composto da vari autori in occasione del centenario della società romana e interpretato tra gli altri da Edoardo Guarnera, Pino Insegno e Mino Reitano, simpatizzante laziale, oltre ai noti «cantori» biancocelesti Donati, Lenni e Malco. Importante citazione della squadra romana è presente anche in letteratura, nel libro Mangia, prega, ama – Una donna cerca la felicità (2006), autobiografia della scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert, la quale racconta che durante la sua permanenza a Roma viene accompagnata allo stadio dall’amico Luca Spaghetti, commercialista capitolino di fede laziale, ad assistere a due gare delle Aquile, contro Sparta Praga e Bologna e altre partite le ha vissute guardandole in televisione sempre in compagnia del suo amico Luca. Una simile analisi pubblicata dall’azienda statunitense The Nielsen Company nel 2019 concluse che il bacino potenziale di sostenitori del club a livello mondiale supera i 420 milioni, di cui 41 milioni residenti in Europa.

Black La presidenza più longeva è appannaggio di Claudio Lotito, alla guida del club ininterrottamente dal 19 luglio 2004, quando tramite la sua «Lazio Events S.r.l.» acquista il 26,969% del capitale sociale, salvando il sodalizio romano da una situazione che l’avrebbe condotto a un inevitabile fallimento. Sergio Cragnotti, presidente dal 1992 al 1994 e poi dal 1998 al 2003, vanta il palmarès più ampio nella storia della società con 7 trofei complessivi: di questi, rispettivamente 6 durante la sua presidenza effettiva e uno durante l’interregno di Dino Zoff. Negli anni novanta furono molti i calciatori stranieri in maglia laziale: fra i tanti da citare sono i tedeschi Karl-Heinz Riedle, vincitore del mondiale del 1990 giocato in Italia, e Thomas Doll, vice-campione continentale all’europeo del 1992, l’inglese Paul Gascoigne, talentuoso centrocampista noto anche per le sue vicende extra-calcistiche, l’olandese Aron Winter, campione continentale all’europeo del 1988, il croato Alen Bokšić, il ceco Pavel Nedvěd, insignito del Pallone d’oro nel 2003, il portoghese Sérgio Conceição, il cileno Marcelo Salas, gli argentini José Chamot, Matías Almeyda, Diego Simeone e Juan Sebastián Verón ed i serbi Siniša Mihajlović e Dejan Stanković. Gli anni quaranta rappresentarono un periodo difficile nella storia della Lazio; di conseguenza, durante quel decennio Francesco Antonazzi fu l’unico biancoceleste ad essere chiamato in nazionale, per il torneo olimpico di Londra 1948. Una fugace inversione di tendenza ci sarà in occasione del campionato del mondo 1950, quando fecero parte della spedizione azzurra anche i capitolini Zeffiro Furiassi, Leandro Remondini e Lucidio Sentimenti.

Altro celebre calciatore ad aver scritto la storia del club romano, di cui è diventato una vera e propria bandiera, è stato Roberto Lovati, portiere e capitano della squadra tra gli anni cinquanta e anni sessanta, colui che ha raccolto l’eredità di Lucidio Sentimenti IV, e successivamente tecnico e dirigente, sia delle giovanili che della prima squadra. Sono 73 gli allenatori ad avere avuto a tutt’oggi la conduzione tecnica della Lazio, tra cui uno ha assunto l’incarico ad interim, due hanno ricoperto il ruolo di direttore tecnico, sei hanno assunto tale incarico oltre esser stati sulla panchina biancoceleste come allenatori e quattro hanno ricoperto il ruolo di allenatore-giocatore. In ambito cinematografico si trovano vari riferimenti alla Lazio, come ad esempio in Il tifoso, l’arbitro e il calciatore (1982), Ultrà (1991), Tifosi (1999), L’allenatore nel pallone (1984) e L’allenatore nel pallone 2 (2008), nella quale vi è un cameo del presidente Claudio Lotito nel ruolo di se stesso. Alla guida della Lazio si sono avvicendati 34 presidenti, di cui 4 hanno svolto anche il ruolo di commissario straordinario e uno ad interim. La guida tecnica viene affidata a Dino Pagliari, che riuscirà a portare la squadra al quinto posto finale, valido per l’ingresso nei play-off.

Da ricordare Umberto Lenzini, soprannominato dai tifosi Papà Lenzini, presidente del primo Scudetto biancoceleste nel campionato 1973-74, Leonardo Siliato, in carica quando la Lazio conquistò il suo primo trofeo ufficiale, ovvero la Coppa Italia 1958, e Fortunato Ballerini, alla guida dell’originaria Società Podistica Lazio per 18 anni (1904-1922) e al cui mandato si deve, il 3 ottobre 1910, l’istituzione ufficiale della sezione calcistica biancoceleste. Nel mezzo, in occasione del torneo olimpico di Berlino 1936, nella vincente spedizione azzurra erano presenti due calciatori biancocelesti, ovvero i centrocampisti Giuseppe Baldo e Francesco Gabriotti. In quegli anni così difficili per i colori biancocelesti spiccano le doti tecniche di calciatori come Paolo Carosi, Francesco Janich, Nello Governato, Diego Zanetti ed Arrigo Dolso, mentre negli anni settanta, con la chiusura della frontiere, nella Lazio militarono giocatori del calibro di Giorgio Chinaglia, Vincenzo D’Amico, Mario Frustalupi, Renzo Garlaschelli, Luigi Martini, Franco Nanni, Giancarlo Oddi, Sergio Petrelli, Felice Pulici, Luciano Re Cecconi e Giuseppe Wilson, recordman di presenze con la fascia da capitano al braccio, tutti protagonisti della vittoria dello Scudetto del ’74. Durante gli anni novanta svariati calciatori hanno registrato presenze nella Nazionale italiana, tra cui Pierluigi Casiraghi, Luca Marchegiani e Giuseppe Signori, tutti e tre protagonisti al mondiale del 1994, Roberto Cravero, Roberto Di Matteo, Giuseppe Favalli, Roberto Mancini, Paolo Negro, Alessandro Nesta e Giuseppe Pancaro, quest’ultimi cinque campioni d’Italia nella stagione 1999-2000, oltre a Christian Vieri, autore del primo dei due gol che regalarono alla Lazio la vittoria della Coppa delle Coppe 1998-99. Negli anni duemila si distinsero anche Simone Inzaghi, con 9 stagioni all’attivo da calciatore e recordman di presenze come allenatore biancoceleste in 6 stagioni, Massimo Oddo e Angelo Peruzzi, entrambi campioni del mondo 2006, oltre a Tommaso Rocchi, bomber laziale per ben 9 stagioni.